sabato 15 dicembre 2012

Un cucchiaino di merda


Avete sentito del massacro in quella scuola del Connecticut? Ventisei vittime, e venti erano solo bambini tra i cinque e i dieci anni. Nel prossimo Angelus il Papa parlerà di come gli Stati Uniti confermino di essere la civiltà dei grandi sprechi.

“Vorrei poter fare arrivare il mio messaggio a più persone” ha commentato il Santo Padre “ma in 140 caratteri non ci stanno abbastanza doppi sensi”.

Questa storia mi ha lasciato davvero sconvolto. Quella del papa su Twitter, intendo.
Non si può non ammettere che i tedeschi siano gente piena di sorprese: un giorno ti spiegano i vantaggi di una stufa a pellet e il giorno dopo sono lì a benedire il presidente ugandese per l'introduzione della pena di morte come sanzione per il reato di omosessualità.

Il reato di omosessualità. Ma ci rendiamo conto? Dopo una tale modernizzazione mi sarei aspettato una crociata contro sceneggiatori e attori di web series su YouTube.

Almeno lì avrebbe avuto la mia approvazione.

Questo nuovo Papa comunque comincia a piacermi: prima o poi lo beccherò mentre fa il culo ai valdesi su playstation network.

Il presidente Obama si è comunque dimostrato contrario alla decisione di Benedetto XVI: l'approvazione della legge “Kill the gay Bill” costerà all'Uganda la sospensione degli aiuti in favore di Kampala. E niente playstation.

Tra l'altro, non fa ridere?

No, non il fatto che una nazione in cui se il junk food vuole ucciderti può comprarsi una .44 magnum, ma il nome della legge. “Kill the gay Bill”.

Mi fa pensare al titolo di un film di Tarantino.
Solo che in questo Uma Thurman vuole ammazzare David Carradine perché si è inculato suo marito il giorno prima del matrimonio.
Un'epica battaglia finale a colpi di palline ben-wa.

Cosa ci posso fare? Sono una persona dalla fervida immaginazione.
Ecco cosa avrei dovuto dire allo psicologo infantile.

Voi pensate che il mondo stia finendo, vero? Che pezzo per pezzo le cose si sgretolino, e questo ammasso di atomi senza valore nell'universo sparisca per sempre. C'è un piacere malsano nei vostri conti alla rovescia, ma quando pensate al sipario cosmico che sta per calare sull'esistenza della scimmia, pensate che non potrà essere ora. Perché quando le cose vanno male, possono solo peggiorare. Anelate la fine di una tortura, che come in un tragico scherzo, non arriverà.
Quello che vi spaventa davvero è non lasciare traccia, il salto nel buio pronto ad inghiottirci.
Per questo ci sono tanti #faiunadomandaalpapa, così tante fan page, così tanto orrore ogni volta che restate soli con voi stessi. E dio non voglia che lo siate mai.
Ma lo siete.

Ah, poi ho anche letto che è morto Riccardo Schicchi, ma a tutti coloro che lo piangono dico solo: tranquilli, lo rivedrete. Nel nostro Paese i morti non finiscono nella tomba. Si candidano.

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